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CONOSCENZE PLURALI percorsi condivisi di dialogo multidisciplinare
17 Marzo 2018 | 16:00 - 17:00
Diciotto anni fa il Comune di Firenze attribuì la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Nel decimo anniversario della sua morte, a Palazzo Vecchio, sede del Comune, un pubblico dibattito affronterà uno degli aspetti caratterizzanti del carisma della Lubich: il dialogo, quale momento fondante di una società multietnica, multiculturale, interreligiosa e globalizzata. Per la Lubich il dialogo è la modalità con cui puntare all’unità fra i popoli e le persone, rispettando le diversità.
Una delle caratteristiche della cultura moderna, sia in Italia che in altri paesi dell’Occidente, è l’eccessiva frammentazione del sapere, a vantaggio delle singole discipline: tale tratto è causato dal progressivo dilatarsi delle conoscenze, a discapito di una visione olistica. La problematicità del mondo contemporaneo, soprattutto in campo antropologico, richiederebbe una maggiore interdipendenza fra le varie branche del sapere: spesso, ed è esperienza frequente, scoperte di un settore hanno suggerito piste di ricerca in un altro ambito, che si sono poi rivelate importanti. L’accettazione della complessità e il riconoscimento di necessari approcci multidisciplinari, oltre che indicare umiltà di pensiero e abbandono di ideologie conoscitive totalizzanti, può essere un percorso per affrontare la crisi contemporanea della riflessione, da Chiara Lubich definita “notte della cultura”.
Proporre un dialogo su tale tema, con possibili piste di ricerca e costruzione di percorsi di speranza, è sembrato il modo migliore di valorizzare l’eredità della Lubich, attraverso le riflessioni di una scienziata, Lucia Votano, prima donna a dirigere il laboratorio nazionale del Gran Sasso, di Antonio Maria Baggio, filosofo politico dell’Università Sophia di Loppiano, e di Antonella Lombardo, artista. Il carisma di Chiara sarà presentato da Aurora Nicosia, giornalista, direttrice della rivista Città nuova. Moderatore sarà Marco Luppi, storico contemporaneista. Il dialogo si svolgerà nella prospettiva di una possibile convergenza su piste comuni di ricerca, aperte al bene comune e alla convivenza civile, modello-specchio per chi vuole davvero “costruire”, con passione e raziocinio.
Saranno presenti alcuni panel di buone prassi.